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Impiego dell’Irbesartan nel mantenimento del ritmo sinusale nei pazienti con fibrillazione persistente


Studi clinici con gli Ace inibitori hanno dimostrato che il sistema renina-angiotensina-aldosterone gioca un ruolo nel rimodellamento dell’atrio nella fibrillazione atriale.
Uno studio condotto dai Ricercatori dell’Arrhythmia Unit del Ramon y Cajal Hospital all’Alcala University di Madrid ha valutato l’effetto del trattamento con il sartano Irbesartan ( Aprovel , Karvea ) nel mantenimento del ritmo sinusale dopo conversione della fibrillazione atriale persistente.
I pazienti dapprima sono stati sottoposti a cardioversione elettrica e successivamente sono stati randomizzati a ricevere Amiodarone ( Amiodar , Cordarone ) ( n = 75 ) oppure l’associazione Amiodarone ed Irbesartan ( n = 79 ).
L’end-point primario era rappresentato dall’intervallo di tempo alla prima recidiva di fibrillazione atriale.
Su un totale di 186 pazienti , 154 sono stati analizzati secondo l’intention-to-treat.
Dopo 2 mesi di follow-up, il gruppo trattato con Irbesartan ha presentato il minor numero di pazienti recidivanti ( 84,79% versus 63,16% , p = 0.008 ).
L’analisi di Kaplan-Meier del tempo fino alla comparsa della prima recidiva durante il periodo di follow-up ( tempo mediano : 254 giorni ; range : 60-710 ) ha anche mostrato che i pazienti trattati con Irbesartan avevano una maggiore probabilità a rimanere liberi da episodi di fibrillazione atriale ( 79,52% versus 55,91% , p = 0.007 ). Pertanto i pazienti trattati con Amiodarone ed Irbesartan avevano una più ridotta incidenza di recidive di fibrillazione atriale rispetto ai pazienti trattati con il solo Amiodarone.

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