Fibrillazione atriale
Aggiornamento in Medicina
L'angiotensina II e l’aldosterone sono fattori chiave responsabili del rimodellamento strutturale e neuro-ormonale degli atri e ventricoli nei pazienti con fibrillazione atriale.
Lo studio SPIR-AF ha preso in esame gli effetti antiaritmici dello Spironolattone ( Aldactone ), rispetto agli Ace inibitori, nei pazienti con recidiva di fibrillazione atriale.
Una coorte di 164 pazienti ( età media 66 anni, 87 uomini ), con una storia media di 4 anni con ricorrenti episodi di fibrillazione atriale, è stata coinvolta in uno studio prospettico, randomizzato, di 12 mesi con 4 bracci di trattamento: gruppo A: Spironolattone, Enalapril, e beta-bloccante; gruppo B: Spironolattone e beta-bloccante; gruppo C: Enalapril e beta-bloccante; gruppo D: beta-bloccante.
L'endpoint primario dello studio era la presenza di episodi sintomatici di fibrillazione atriale documentati con l’elettrocardiogramma ( ECG ).
A 3, 6, 9 e 12 mesi si è verificata una significativa ( p inferiore a 0.001 ) riduzione dell'incidenza di episodi di fibrillazione atriale in entrambi i gruppi trattati con Spironolattone ( gruppo A, Spironolattone, Enalapril e beta-bloccante; e gruppo B, Spironolattone più beta-bloccante ), rispetto ai pazienti trattati con Enalapril e beta-bloccante ( gruppo C ) o solo beta-bloccante ( gruppo D ).
Non è stata osservata nessuna differenza significativa nelle recidive di fibrillazione atriale tra i pazienti che assumevano Spironolattone e un beta-bloccante con Enalapril ( gruppo A ) o senza ( gruppo B ).
Nessuna differenza significativa tra gruppi è stata registrata riguardo alla pressione sanguigna sistolica o diastolica o alla frequenza cardiaca, prima e dopo 1 anno di follow-up.
In conclusione, il trattamento di combinazione Spironolattone e beta-bloccante può rappresentare un’opzione per prevenire episodi di fibrillazione atriale nei pazienti con normale funzione ventricolare sinistra e storia di fibrillazione atriale parossistica refrattaria. ( Xagena2010 )
Dabrowski R et al, Am J Cardiol 2010; 106: 1609-1614
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