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Fibrillazione atriale parossistica sintomatica: inefficacia degli Acidi grassi Omega-3 nella prevenzione delle recidive


Gli attuali trattamenti farmacologici nella fibrillazione atriale hanno un'efficacia limitata e possono provocare gravi effetti collaterali. Dati limitati provenienti da piccoli studi clinici suggeriscono che gli Acidi grassi polinsaturi Omega-3 possono costituire un'opzione sicura ed efficace per il trattamento di pazienti con fibrillazione atriale.

È stato svolto uno studio per valutare la sicurezza e l'efficacia della prescrizione di Acidi grassi Omega-3 ( Omega-3 di prescrizione ) per la prevenzione delle recidive sintomatiche di fibrillazione atriale.

Uno studio prospettico, randomizzato, in doppio cieco, placebo-controllo, multicentrico, a gruppi paralleli, ha coinvolto 663 pazienti ambulatoriali degli Stati Uniti con confermata fibrillazione atriale parossistica sintomatica ( n=542 ) o persistente ( n=121 ), senza patologie cardiache strutturali sostanziali, e in nromale ritmo sinusale al basale, reclutati nel periodo 2006-2009 ( il follow-up finale è avvenuto nel gennaio 2010 ).

E' stato prescritto Omega-3 ( 8 g/die ) o placebo per i primi 7 giorni; in seguito e fino alla 24ª settimana Omega-3 ( 4 g/die ) o placebo.

Il risultato primario atteso era la comparsa di recidiva sintomatica di fibrillazione atriale ( prima recidiva ) in soggetti con fibrillazione atriale parossistica.
Le analisi secondarie comprendevano prima recidiva nel gruppo con fibrillazione atriale persistente ed in entrambi i gruppi combinati.

I partecipanti sono stati seguiti per 6 mesi.

A 24 settimane, nel gruppo con fibrillazione atriale parossistica, il 48% dei pazienti nel gruppo placebo e il 52% nel gruppo trattato con Omega-3 hanno presentato una recidiva di fibrillazione atriale sintomatica o flutter atriale.

Nel gruppo con fibrillazione atriale persistente, il 33% dei pazienti nel gruppo placebo e il 50% nel gruppo trattato sono andati incontro ad episodi di fibrillazione atriale sintomatica o flutter.

Non ci sono state differenze tra i gruppi trattati per la recidiva sintomatica di fibrillazione atriale tra il gruppo con fibrillazione atriale parossistica ( hazard ratio, HR=1.15; p=0.26 ), e quello con fibrillazione atriale persistente ( HR=1.64; p=0.09 ), ed entrambi i gruppi combinati ( HR=1.22; p=0.08 ).

Un totale del 5% dei soggetti trattati con placebo e il 4% di quelli trattati con Omega-3 ha interrotto l'assunzione a causa di effetti collaterali.

Alle settimane 4 e 24 i livelli ematici di Acido Eicosapentaenoico e Docosaesaenoico erano significativamente più alti nel gruppo che ha assunto Omega-3 rispetto al gruppo placebo.

Dallo studio è emerso che tra i pazienti con fibrillazione atriale parossistica, il trattamento di 24 settimane con Omega-3 non riduce l’incidenza di recidive di fibrillazione atriale nell’arco di 6 mesi, rispetto al placebo. ( Xagena2010 )

Kowey PR et al, JAMA 2010; 304: 2363-2372


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