Fibrillazione atriale
Aggiornamento in Medicina
Il diabete mellito aumenta il rischio di embolia nella fibrillazione atriale non-valvolare ( NVAF ).
L'associazione tra pre-diabete e rischio di ictus ischemico non è stata studiata separatamente in questa popolazione.
Si è valutato se il pre-diabete sia associato a un aumento del rischio di ictus e morte nei pazienti con fibrillazione atriale non-valvolare.
È stato condotto uno studio di coorte storico utilizzando le cartelle cliniche Clalit Health Services.
La popolazione in studio includeva tutti i membri di età maggiore o uguale a 25 anni, con una prima diagnosi di fibrillazione atriale non-valvolare tra il 2010 e il 2016. Sono stati confrontati 3 gruppi di individui: quelli con pre-diabete, quelli con diabete e i pazienti normoglicemici.
Sono stati identificati in totale 44.451 casi. L'età media era di 75 anni e il 52.5% erano donne.
Durante un follow-up medio di 38 mesi, i tassi di incidenza di ictus per 100 anni-persona sono stati: 1.14 nei soggetti normoglicemici, 1.40 in quelli con pre-diabete e 2.15 in quelli con diabete.
Sia nelle analisi univariate che multivariate, il pre-diabete è stato associato a un aumento del rischio di ictus rispetto alla normoglicemia ( hazard ratio aggiustato, aHR: 1.19 ) anche dopo aggiustamento per fattori di rischio CHA2DS2-Vasc e uso di anticoagulanti, mentre il diabete ha conferito un rischio ancora più elevato rispetto alla normoglicemia ( aHR: 1.56 ).
Il rischio di mortalità è stato più elevato per i soggetti con diabete ( aHR: 1.47 ) ma non per quelli con pre-diabete ( aHR: 0.98 ).
In questa coorte di pazienti con fibrillazione atriale non-valvolare incidente, il pre-diabete è stato associato a un aumento del rischio di ictus anche dopo aver considerato altri fattori di rischio riconosciuti. ( Xagena2021 )
Kezerle L et al, J Am Coll Cardiol 2021; 77: 875-884
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