Fibrillazione atriale
Aggiornamento in Medicina
L'obiettivo di uno studio multicentrico è stato quello di valutare la sicurezza della sospensione della terapia anticoagulante orale ( TAO ) dopo apparente successo dell’isolamento della vena polmonare.
La fibrillazione atriale è associata a un aumentato rischio di eventi tromboembolici e spesso richiede terapia anticoagulante per os. L’isolamento della vena polmonare è considerata un trattamento efficace per la fibrillazione atriale.
Sono stati studiati 3.355 pazienti, di cui 2.692 ( 79% maschi, età media 57 anni ) che hanno interrotto la terapia antocoagulente orale 3-6 mesi dopo l'ablazione ( gruppo Off-TAO ); 663 pazienti ( 70% maschi, età media 59 anni ) sono rimasti in terapia TAO dopo questo periodo ( gruppo On-TAO ).
I punteggi di rischio CHADS2 ( insufficienza cardiaca congestizia, ipertensione, età [ 75 anni o età superiore ], diabete mellito, e una storia di ictus o attacco ischemico transitorio [ TIA ] ) di 1 e superiori o uguali a 2 sono stati registrati nel 27% e nel 13% dei pazienti del gruppo Off-TAO e nel 39% e 37% nel gruppo On-TAO, rispettivamente.
Nel corso del periodo di follow-up ( media, 28 vs 24 mesi ), 2 ( 0.07% ) pazienti del gruppo Off-TAO e 3 ( 0.45% ) pazienti del gruppo On-TAO è andato incontro a un ictus ischemico ( p=0.06 ).
Non ci sono stati altri eventi tromboembolici.
Nessun paziente nel gruppo Off-TAO con un punteggio di rischio CHADS2 maggiore o uguale a 2 ha presentato un ictus ischemico.
Un’emorragia maggiore è stata osservata in 1 paziente nel gruppo Off-TAO ( 0.04% ) e in 13 pazienti del gruppo On-TAO ( 2%) ( p inferiore a 0.0001 ).
In conclusione, in questo studio non-randomizzato, il rapporto rischio-beneficio è risultato favorevole alla sospensione della terapia anticoagulante orale dopo ablazione di successo della fibrillazione atriale anche nei pazienti a rischio moderato-alto di tromboembolismo.
Queste conclusioni devono essere confermate da ampi studi randomizzati. ( Xagena2010 )
Themistoclakis S et al, J Am Coll Cardiol 2010; 55: 735-743
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