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Terapia anticoagulante e rischio di demenza tra i pazienti con fibrillazione atriale


Uno studio ha indagato il rischio di demenza nei pazienti con fibrillazione atriale trattati con diversi anticoagulanti orali ( OAC ).

Lo studio di coorte osservazionale basato sulla popolazione ha arruolato 53.236 individui senza demenza con fibrillazione atriale non-valvolare di età uguale o superiore a 50 anni e anticoagulanti orali di nuova prescrizione nel periodo 2013-2016 dal database Korean National Health Insurance Service.
La corrispondenza del punteggio di propensione è stata utilizzata per confrontare i tassi di demenza tra gli utilizzatori di nuovo anticoagulante orale ( NOAC ) non-antagonista della vitamina K ( Dabigatran [ Pradaxa ], Rivaroxaban [ Xarelto ] e Apixaban [ Eliquis ] ) e Warfarin [ Coumadin ] e per confrontare ogni singolo NOAC con Warfarin.

Nella popolazione dello studio ( 41.3% donne; età media: 70.7  anni ), 2194 soggetti hanno presentato una diagnosi di demenza incidente durante un follow-up medio di 20.2  mesi.

Rispetto agli utilizzatori di Warfarin abbinati alla propensione, coloro che hanno fatto uso degli anticoagulanti NOAC tendevano a essere a minor rischio di demenza [ hazard ratio ( HR ) 0.78, intervallo di confidenza al 95% ( IC ) 0.69-0.90 ].

Confrontando i singoli anticoagulanti NOAC con Warfarin, tutti e tre i NOAC sono risultati associati a un più basso rischio di demenza.

Nei confronti a coppie tra gli anticoagulanti NOAC, Rivaroxaban era associato a un ridotto rischio di demenza, rispetto a Dabigatran ( HR=0.83; IC 95%, 0.74-0.92 ).

Analisi supplementari ponderate per la propensione hanno mostrato associazioni protettive dei nuovi anticoagulanti orali per la demenza rispetto al Warfarin.
Le associazioni sono risultate coerenti indipendentemente da età, sesso, ictus e malattia vascolare, e più evidenti negli utilizzatori di dosi standard di anticoagulanti NOAC.

In questa analisi appaiata e ponderata per propensione utilizzando una coorte basata sulla popolazione reale, l'uso dei nuovi anticolagulanti orali è risultato associato a un più basso rischio di demenza rispetto all'uso di Warfarin tra i pazienti con fibrillazione atriale non-valvolare che hanno iniziato il trattamento con gli anticoagulanti orali. ( Xagena2021 )

Kim D et al, Europace 2021; 23: 184–195

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