Fibrillazione atriale
Aggiornamento in Medicina
I pazienti con fibrillazione atriale presentano un aumentato rischio di eventi tromboembolici come ictus e infarto del miocardio.
Sebbene sia stato dimostrato che l'efficacia della terapia anticoagulante è superiore a quella degli agenti antipiastrinici per la profilassi dell'ictus nella fibrillazione atriale, il trattamento antitrombotico ottimale per la protezione primaria contro l'infarto miocardico rimane incerto.
È stata studiata l'incidenza di infarto miocardico per la prima volta in pazienti con fibrillazione atriale in base al trattamento antitrombotico ed è stato stimato il rischio di ictus e sanguinamento.
I soggetti con fibrillazione atriale per la prima volta diagnosticati dal 1997 al 2012 senza storia di malattia coronarica sono stati identificati utilizzando registri nazionali danesi.
I soggetti sono stati suddivisi in gruppi di esposizione variabili nel tempo in base al trattamento antitrombotico ricevuto.
In totale sono stati arruolati 71.959 pazienti ( mediana 75 anni, donne: 47% ). Al basale, 37.539 pazienti ( 52% ) sono stati trattati con una monoterapia con antagonisti della vitamina K ( VKA ), 25.458 ( 35% ) con una monoterapia con Acido Acetilsalicilico ( Aspirina ) e 8.962 ( 13% ) con la doppia terapia ( antagonista della vitamona K + Aspirina ).
L'incidenza di infarto miocardico è stata del 3% ( n=2.275 ).
Rispetto al gruppo trattato con antagonisti della vitamina K, il rischio associato di infarto miocardico è stato significativamente più alto per Aspirina ( rapporto tra tassi di incidenza IRR: 1.54 ) e doppia terapia ( IRR: 1.22 ).
Il rischio di sanguinamento è risultato significativamente più alto per la doppia terapia ( IRR: 1.93 ).
Il rischio di ictus rispetto a quello con la terapia con antagonisti della vitamina K è stato significativamente più alto sia per Aspirina ( IRR: 2.00 ) che per la doppia terapia ( IRR: 1.30 ).
In conclusione, la monoterapia con antagonista della vitamina K nei pazienti con fibrillazione atriale è risultata associata a un minore rischio di infarto miocardico e ictus per la prima volta rispetto alla monoterapia con Aspirina.
La terapia di combinazione con Aspirina e antagonista della vitamina K non è risultata associata a un minore rischio di infarto miocardico, ma a un aumentato rischio di sanguinamento. ( Xagena2017 )
Lee CJY et al, J Am Coll Cardiol 2017; 69: 2901-2909
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